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Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole mentre il mondo sta girando senza fretta. Irene al quarto piano e li tranquilla che si guarda nello specchio e accende un'altra sigaretta. E Lilì Marlene, bella più che mai, sorride e non ti dice la sua età ma tutto questo Alice non lo sa. Ma io non ci sto più, gridò lo sposo e poi, tutti pensarono dietro ai cappelli, lo sposo è impazzito, oppure ha bevuto, ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa, non è così, che se ne andrà. Alice guarda i gatti e i gatti muoiono nel sole, mentre il sole a poco a poco si avvicina. E Cesare perduto nella pioggia, sta aspettando da sei ore, il suo amore, ballerina. E rimane lì, a bagnarsi ancora un po', e il tram di mezzanotte se ne va, ma tutto questo Alice non lo sa. Ma io non ci sto più, e i pazzi siete voi, tutti pensarono dietro ai cappelli, lo sposo è impazzito, oppure ha bevuto, ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa non è così, che se ne andrà. Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole, mentre il sole fa l'amore con la luna. Il mendicante arabo ha qualcosa nel cappello, ma è convinto che sia un portafortuna. Non ti chiede mai, pane o carità e un posto per dormire non ce l'ha ma tutto questo Alice, non lo sa. Ma io non ci sto più, gridò lo sposo e poi, tutti pensarono dietro ai cappelli, lo sposo è impazzito oppure ha bevuto, ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa, non è così che se ne andrà
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Mia madre, aspetta l'autobus nell'estate cominciata da poco e il mattino la veste, di bianco. E la gente, che legge i giornali sta parlando dell'uomo coi baffi, l'altro ieri è arrivato a Parigi. E la gente, cammina eccitata sta ridendo e pensando a domani partiranno con gioia, anche loro. I soldati, bevono birra e corteggiano donne francesi non è vero che siano, diverse. Cosa importa se sono lontani, dai cortili che li hanno cresciuti, oramai questa terra è loro. E cantando, attraversano il ponte che fra un poco faranno saltare e il fiume li guarda, passare.
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In fondo non importa che i tuoi Santi siano molti, e che molti con un soffio, spegneranno la candela. In fondo tu già sai, che domani è un giorno lungo e che un altro verrà a dirti di amare i tuoi pensieri. e tu lo seguirai, come fosse uno sparviero pauroso nell'orgoglio della sua fragilità. E tu stringi intorno ai fianchi il tuo filo d'aquilone, la tua strada è molto lunga, forse non la seguirò. Ed io vedo sulla porta i tuoi capelli troppo fini, la tua strada è troppo vecchia, forse non la seguirò. Tu cammini accanto all'onda, so che andrai così lontano, e un bambino senza volto si innamorerà di te. E ci sono molte pietre sul cammino di Maria, e se tu, che le raccogli e le porti oltre la sponda. E tu dici a chi ti incontra che la notte è molto fredda e se lui ti sfiora il braccio, tu sorridi e te ne vai. E lui chiama per sapere il tuo nome, la tua storia, e tu dici non importa ma se vuoi ti sposerò. E lui è solo un disertore, lui è solo un fuggitivo, il suo corpo è una bandiera, il suo corpo è una canzone. E tu stringi intorno ai fianchi il tuo filo d'aquilone, e lui fuma il tuo ricordo e non seguirà il tuo treno. E gli dai una vecchia copia di un romanzo di Delly e richiudi la sua porta, il suo oroscopo è scaduto.
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Al di là dell'innocenza e al di là della pietà. Al di là delle emozioni e al di là della realtà. Al di là dei lunghi inverni e del povero che chiama, la sua povertà, nasceranno bambini vestiti di cielo, suonatori di flauto. Al di là delle bottiglie che ti portano lontano. Al di là della pazienza che ti fa morire piano. Al di là dei pomeriggi, in cui fabbrichi il tuo mondo, che ti tradirà, nasceranno bambini vestiti di cielo, suonatori di flauto.
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Ho visto torri alte un paradiso, crescere sopra isole deserte. Dov'eri tu quando parlavo tanto ed ero solo come una bestemmia. Torre d'avorio pura nella notte, cristallizzato nella tua agonia. Dov'eri tu vestito da scolaro quando dormivo senza avere sogni. Dov'eri tu e il tuo sorriso onesto dov'eri tu col tuo vestito hippy. E il tuo ospedale per i cuori infranti chiusi dentro al cassetto insieme al vino. Dov'eri tu con il tuo buonumore Tu mi stavi ammazzando, tu mi stavi ammazzando, con amore. Ed io dormivo dove era più freddo, dentro al mio pozzo ormai senza pudore. Con il mio cuore stranamente nudo e mi dicevo, adesso si che sto crescendo e invece era soltanto una stazione, certezza necessaria e sufficiente. Utile tutt'al più per affogare, per liberarmi da un vestito stretto ed indossarne uno un po' più largo. Dov'eri tu che mi dicevi sempre, guarda che bello, come siamo pazzi. Dov'eri tu quando restavo zitto ed ero ingenuo come una bestemmia. Dov'eri tu con la pace nel cuore. Tu mi stavi ammazzando tu mi stavi ammazzando, con amore. E adesso, guarda ho rotto il mio orologio e ho costruito la mia stanza a specchi. E cullo il mio suicidio come un bimbo, che aspetta il giorno che verrà Natale. E non invidio la tua casa bianca, dove resisterai fino a cent'anni. per finire su un letto di granito con il conforto della tua coscienza. Le mani nette e il cuore di cristallo e i cani abbaieranno a mezza voce. Io forse allora non sarò più niente, solo una "x" nel ciclo dell'azoto. Se c'è un inferno mi saprà ascoltare. Buonanotte fratello, buonanotte fratello, con amore
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E' facile per me, vederti ancora accanto ai nostri fiori e al nostro vino. Le labbra un po' socchiuse e un'aria troppo ingenua. E' facile per me, pensare che eri strana e che te ne sei andata, perché lo voluto io, ma dove sei stanotte, amore mio. Ho visto un grande ponte in riva a un grande mare. Se uno lo attraversa non può più ritornare un cieco mi ha strillato, di averti vista lì. Ma io non posso credere che fossi proprio tu. Dobbiamo bere ancora insieme tu ed io, ma dove sei stanotte, amore mio. Seduto a un osteria un Efebo sospetto beveva vino rosso, sporcandosi il colletto. Poi mi hanno confidato che era Rodolfo Valentino voleva ritrovarti ubriacandosi di vino. Ma l'han buttato fuori, perché non credeva in Dio, ma dove sei stanotte, amore mio.
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I musicanti accordano il violino, stasera suoneranno sulla luna. E non importa niente se la gente del caffè non capirà la loro anima, i musicanti non piangono mai.
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L'ombra di mio padre, due volte la mia, lui camminava ed io correvo. Sopra al sentiero di aghi di pino, la montagna era verde. oltre quel monte il confine, oltre il confine chissà. Oltre quel monte, la casa di Hilde. Io mi ricordo che avevo paura, quando bussammo alla porta. Ma lei sorrise, ci disse di entrare era vestita di chiaro. E ci mettemmo seduti, ad ascoltare il tramonto Hilde nel buio, suonava la cetra. Venne la notte e mio padre dormiva ma io guardavo la luna, dalla finestra potevo toccarla non era più alta di me. E il cielo sembrava più grande, ed io mi sentivo già uomo. Quando la neve scese a coprire la casa di Hilde. E il doganiere aveva un fucile quando ci venne a svegliare disse a mio padre di alzare le mani e gli frugò nelle tasche. Ma non trovò proprio niente, solo una foto ricordo Hilde nel buio, suonava la cetra. Il doganiere ci strinse la mano e se ne andò desolato, allora Hilde aprì la sua cetra e tirò fuori i diamanti e insieme bevemmo del vino, ma io solo mezzo bicchiere. Quando fu l'alba lasciammo la casa di Hilde. Oltre il confine con molto dolore non trovai fiori diversi. Ma sulla strada incontrammo una capra che era curiosa di noi mio padre le andò più vicino e lei si lasciò catturare. Così la legammo a una corda e venne con noi.
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Il ragazzo, ha capelli rossi ed occhi blu. Pantaloni corti ed uno strappo proprio lì. Amici nel quartiere non ne ha, e quando va a giocare, dove va? Il ragazzo, sale molto spesso sopra un albero e sa. Sceglie un ramo e cerca il punto esatto, dove muore la città. E' quasi ora di cena quando viene giù, suo padre ormai non lo capisce più. E con gli occhi dentro il piatto lui, mangia molto ma non parla mai. Ha una luce strana dentro agli occhi che qualcuno l'ha chiamata cattiveria. Ma poi, chissà la gente che ne sa, chissà la gente che ne sa. Dei suoi pensieri sul cuscino, che ne sa? Della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa? Dei suoi segreti e del suo mondo..... Il ragazzo cresce sempre solo e non si sente solo mai. Ha una voglia strana in fondo al cuore che nemmeno lui lo sa, se sia paura o libertà se sia paura oppure libertà. Il ragazzo sale molto spesso sopra un albero e sa. Tutto solo sopra un ramo, guarda il cielo, forse anche più in la. E' quasi ora di cena quando viene giù, suo padre ormai non lo capisce più. E con gli occhi dentro al piatto lui mangia molto ma non parla mai. Ha una luce strana dentro agli occhi e qualcuno l'ha chiamata cattiveria. Ma poi, chissà la gente che ne sa, chissà la gente che ne sa. Dei suoi pensieri sul cuscino, che ne sa? Della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa? Dei suoi segreti e del suo mondo, che ne sa? Della sua luna in fondo al pozzo della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa? Dei suoi segreti e del suo mondo dei suoi pensieri sul cuscino, che ne sa? Della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa?
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Irene è alla finestra e tanta gente per la strada Irene è alla finestra e tanta gente per la strada Il mondo passa accanto a lei e non la sfiora mai con le mani aperte, il cuore aperto Irene guarda giù. Irene è alla finestra e tanta gente al suo suicidio Irene è alla finestra e tanta gente al suo suicidio Con il telefono staccato, l'anima in libertà come è grande il cielo e come è piccola una donna, com'è grande il cielo... Ed il traffico sta crescendo, mentre il sole se ne va ed Irene sta sognando cose che non sa. Irene è alla finestra e tanta gente per la strada Irene è alla finestra e tanta gente per la strada il mondo passa accanto a lei e non la sfiora mai con le mani aperte, il cuore aperto Irene guarda giù.
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Cade pioggia e cade neve non ho più la mia virtù cosa quel bambino alla finestra. Il dolore della gente non riguarda la mia età chiudo gli occhi ed ogni giorno è sempre festa. Anna è morta e Mario non c'è più non hanno più parole. Le canzone che scrivevo non le riconosco più sono l'ombra di un fantasma che cammina ma Suzanne mi da la mano come prima. Ho dormito troppo a lungo, la montagna era stregata da un poeta che suonava un pianoforte. Ho sognato le mie mani che sparivano nel buio mentre Dio me le stringeva un po' più forte. Quattro porte quattro verità e ognuna sorrideva. E un palazzo di granito con un uomo che gridava e la luna che sembrava una patata, ma Suzanne non l'ho dimenticata. E Marianna camminava con il sole nei capelli aggrappata a un paradiso di stagnola. Ogni uomo che passava ne toccava la sorgente ma lasciava la sua anima da sola. E la strada divideva due esistenze parallele l'orizzonte ne copriva la realtà. E Marianna non sapeva cosa fosse veramente quel diamante che stringeva nella mano mentre il sole la seguiva da lontano. Cade pioggia e cade neve chi ha guardato le mie carte sa che forse la mia vita è già decisa. Lilly Greco non capisce, ma che Dio lo benedica tra un bicchiere e una bistecca mi diverte. Quattro porte quattro verità e ognuna sorrideva. E un palazzo di granito con un uomo che scriveva e la luna che sembrava una patata, ma Suzanne non l'ho dimenticata
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Donna giovane del Vietnam, come è strano coltivare il mare. Quanti fiori ti ha dato già, quanti altri te ne potrà dare, da qui a Saigon la strada è buona. Terra libera, terra scura quest'autunno cambierai colore. Con il vento sarà la pioggia che cadrà senza bagnarti il cuore, da qui a Saigon la strada è buona. C'è mio figlio che ha occhi grandi, quando guarda verso Sud. C'è il tramonto che lo accarezza quando guarda verso Sud da qui a Saigon la strada è buona. Cerca il cielo attraverso i rami cerca il cielo e lo troverai. Sole nasce e sole muore ed il cielo non cambia mai, da qui a Saigon non cambia mai. Cerca il cielo attraverso i rami cerca il cielo e lo troverai. Sole nasce e sole muore ed il cielo non cambia mai. Cerca il cielo attraverso i rami, cerca il cielo e lo troverai. Sole nasce e sole muore ed il cielo non cambia mai da qui a Saigon non cambia mai da qui a Saigon non cambia mai.
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