MIRA MARE 19.4.89

Francesco De Gregori non ha mai amato spiegare le sue canzoni, i mille significati che dietro ad una parola possono celarsi, spesso sono fantasticati da coloro che ascoltano le sue canzoni. L'album in questione è però uno dei suoi lavori più duri, almeno fino a quel momento. Finalmente la critica che da sempre l'ha condannato per i suoi testi ermetici, accoglie questo lavoro come uno dei più diretti e chiari che Francesco abbia mai scritto. Qualcuno disse che "Mira Mare" è il disco con il quale De Gregori passa dalla metafora alla cronaca. Giorgio Lo Cascio dice questo in  relazione a quest'album: "...concordo con Giovanna Marini quando sostiene che si tratta di un lavoro molto più allusivo del consueto. Precedentemente accadeva che il "capo con la cravatta intonata alla camicia" fosse proprio Almirante, che "Cesare" fosse Cesare Pavese, che la "tomba ancora difficile da ritrovare" fosse quella del giornalista Mauro De Mauro. In questo disco invece è tutto davvero allusivo. Chi è il Dr. Dobermann? Chi vende il crack?"

Bene, forse il contenuto di queste pagine non sarà esaustivo, ma magari farà felice i "maniaci" del perchè?

 

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In occasione della presentazione alla stampa dell'album "Mira Mare 19.4.89 furono distribuite delle copie del disco con all'interno uno speciale booklet, dal quale sono tratte queste note. Adesso queste note sono abbastanza ricercate dai collezionisti.

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